L'autovelox non può essere usato dalle amministrazioni comunali come uno strumento per fare cassa a qualunque costo. E quindi è colpevole del reato di truffa la società che colloca i rilevatori di velocità in posizione nascosta con lo scopo di registrare più infrazioni possibili. Questi apparecchi, sembra dire la Cassazione, devono fondamentalmente avere una funzione deterrente a favore della sicurezza stradale. Collocarli in punti nascosti e senza segnalazioni, sebbene lo strumento sia omologato e tarato correttamente, rappresenta un uso illegittimo.
Con la sentenza di separazione il vincolo matrimoniale continua a esistere e si continua pertanto a parlare di coniugi essendo gli effetti del matrimonio soltanto sospesi. Diversamente, gli effetti del matrimonio cessano di esistere e quindi viene meno lo status di coniuge al momento della pronuncia della sentenza di divorzio. Diverse sono anche le conseguenze tra i due istituti con riferimento a mantenimento, eredità, TFR e pensione.
Vediamo di capirci di più!

Mantenimento:
- separazione: il dovere di assistenza materiale tra coniugi permane e pertanto il coniuge che non ha adeguati redditi potrà beneficiare di un assegno di mantenimento. Anche in caso di addebito della separazione, resterà comunque l'obbligo per il coniuge con redditi più elevati di versare al coniuge che si trova in stato di bisogno gli alimenti ovvero quella somma ritenuta necessaria per soddisfare le esigenze primarie della vita quotidiana.
- divorzio: l'assegno divorzile può essere mensile oppure versato una tantum. Non è dovuto qualora il coniuge debole abbia comunque piena capacità lavorativa in quanto in sede di divorzio viene meno il criterio del tenore di vita in costanza di matrimonio. Non dovrà più essere versato poi se il coniuge si sposa nuovamente o comunque se convive con un'altra persona in maniera stabile e duratura.

Eredità del coniuge:
- separazione: il matrimonio non è venuto meno e pertanto al coniuge separato spettano pieni diritti successori. In caso di separazione con addebito, al coniuge superstite spetterà un assegno vitalizio ma solo qualora in vita gli fosse stato riconosciuto il diritto agli alimenti
- divorzio: Il coniuge superstite avrà diritto ad un assegno periodico solo nel caso in cui versi in uno stato di bisogno e con la sentenza di divorzio era stato riconosciuto il suo diritto a percepire un assegno divorzile.

TFR del coniuge:
- separazione: il coniuge separato non ha alcun diritto sulla somma percepita dall'altro coniuge
- divorzio: il coniuge divorziato che non si sia risposato e beneficiario di un assegno divorzile avrà diritto a percepire una parte di quanto riscosso dall'ex coniuge. Tale somma è individuata nel 40% dell'indennità totale rapportata agli anni in cui matrimonio e attività lavorativa coincidevano.

Pensione di reversibilità:
- separazione: spetta sempre al coniuge separato
- divorzio: il coniuge divorziato avrà diritto a percepirla solo qualora non si sia risposato e l'altro coniuge fosse un lavoratore in regola prima che venisse pronunciato il divorzio. Nel caso in cui a risposarsi fosse stato il coniuge deceduto, la pensione di reversibilità spetterà proquota sia al nuovo coniuge sia all'ex coniuge.
I Giudici della Suprema Corte danno ragione ad un'azienda che aveva condannato il lavoratore che usava ripetutamente il pc per giocare durante l'orario di lavoro.
La sentenza della Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di risarcimento dei danni (morale, biologico e patrimoniale) proposta dal condomino che denunciava il bar sottostante. Secondo il ricorrente, il locale, rimanendo aperto sino a tarda notte e commerciando in tabacchi ed alcolici, arrecava disturbo all'intero palazzo.
Attenzione a portare amici e conoscenti in sella ad una moto senza esservi accertati prima che abbiano regolarmente indossato il casco. Il conducente infatti, in caso di incidente rischia una condanna penale se non ha imposto il casco a chi è salito a bordo con lui.
Dire ''in questo schifo di Italia di merda'' costituisce vilipendio alla nazione italiana, reato previsto dall'articolo 291 del codice penale. Lo ha stabilito la Cassazione che ha confermato la condanna a 1.000 euro di multa (pena condonata) inflitta ad un uomo di Campobasso che si era particolarmente arrabbiato con due carabinieri che lo avevano fermato perché viaggiava a bordo della sua auto con un solo faro acceso.
I supremi giudici hanno confermato che in situazioni di "sedatio concupiscentiae", quando il partner viene addirittura fatto dormire in un'altra stanza per sfuggirne le avances, scatta la separazione con addebito sulle spalle del coniuge 'refrattario'. In pratica, negarsi sessualmente al coniuge è condotta che contravviene ai doveri coniugali rendendo "impossibile al coniuge il soddisfacimento delle proprie esigenze affettive e sessuali e impedisce l'esplicarsi della comunione di vita nel suo profondo significato."
Parola di Cassazione. Secondo la Corte, quando una coppia è separata (anche solo di fatto) la suocera non ha alcun diritto ad entrare nell'ex nido coniugale, e se si ostina a rimanere li rischia una condanna per violazione di domicilio.
Il decoro architettonico della facciata di un condominio non si può alterare. In base a questo principio, la Corte di Cassazione ha in più occasioni dichiarato illegittima la collocazione di condizionatori sui muri esterni di immobili condominiali. Il veto vale anche se non si tratta di edifici di pregio e se la facciata risulta deturpata da precedenti interventi. Inoltre, con l'entrata in vigore, il 18 giugno, della legge di riforma del condominio, la facciata farà parte a pieno titolo della più ampia categoria delle parti comuni di proprietà di tutti i condomini. Secondo un consolidato orientamento della Cassazione, il decoro architettonico è costituito dall'estetica data dall'insieme delle linee e delle strutture ornamentali che costituiscono la nota dominante ed imprimono all'edificio una sua armoniosa fisionomia.
Non è risarcibile il lavoratore che subisce un infortunio mentre va al lavoro usando la bicicletta. Lo afferma la Cassazione ricordando che se il percorso casa-ufficio è coperto da un mezzo pubblico, il lavoratore può affidarsi al servizio trasporto di municipale, portatore di "maggiore comodità e di minore disagio".
Una sentenza della Cassazione pone fine a un'annosa diatriba tra due casalinghe bresciane. La querelle è sorta dieci anni fa tra due signore, una delle quali si lamentava del continuo sgocciolio dei panni bagnati sul proprio terrazzo. A distanza di dieci anni, la causa giunge sui tavoli del Palazzaccio, dove i giudici stabiliscono che "due fili sostenuti da staffe di metallo" non sono sufficienti a determinare "servitù di stillicidio", che consente di far sgocciolare i panni sul piano di sotto. Il bucato si può stendere, ma prima occorre assicurarsi che i panni siano stati strizzati bene.
È reato accedere di nascosto al profilo Facebook del partner.

La sentenza della Cassazione.
Spiare le chat è reato indipendentemente dal fatto che le credenziali siano state ottenute lecitamente o meno. È vietato usare le credenziali Facebook del proprio partner, anche se è stato proprio lui a darvele, per controllare le conversazioni che intrattiene con altre persone e - per gelosia - arrivare addirittura ad estromettere dall'account Facebook il 'legittimo' titolare del profilo. Un comportamento del genere configura il reato di accesso abusivo nella privacy indipendentemente dal fatto che le credenziali siano state ottenute lecitamente o meno.
Il padre paga per la "goliardata" del ragazzo.

Il Giudice ha sostenuto che rispetto alla specifica condotta contestata, non vi è stata sufficiente educazione del figlio a concetti elementari quali quelli del rispetto del prossimo e dell'intima connessione tra i concetti di libertà e responsabilità.
Se vi capita di lasciarvi dopo la festa di San Valentino secondo la corte di cassazione, i regali che avete fatto al Vostro partner ... non possono essere piu’ richiesti !!!! Infatti, non sono stati considerati come DONAZIONE ma come LIBERALITA’ D’USO. Un tecnicismo che incide sulla liberalita’ dell’atto del gesto e non consente a chi l’ha fatto di rientrare in possesso del bene !!!! Per cui e’ fondamentale la distinzione fra “consuetudine e abitualita’ diffusa” che implicano un sottile lembo di suddivisione tra i regali che possono essere richiesti e quelli che non possono. BUON SAN VALENTINO !!!!
La Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno biologico, morale ed esistenziale del lavoratore privato, di fatto, di ogni compito lavorativo. Caduto in depressione dopo essere stato trasferito a nuova sede e privato degli incarichi che svolgeva precedentemente, un lavoratore ha sporto denuncia nei confronti dell'azienda alle cui dipendenze lavorava.
Licenziamento legittimo se il dipendente usa Facebook mentre lavora!!!! A scoprire il tutto è stato il responsabile del personale che aveva creato un falso profilo di donna sul famoso social network ed in varie occasioni chiaramente nell'orario di lavoro avrebbe chattato con il dipendente ignaro di tutto !!!! STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI
Quando si va a finire con la ruota dell’auto in una fossa stradale l’ultimo problema a cui si pensa è quello dell’onere della prova: la dimostrazione, delle altrui responsabilità e della propria buona condotta di guida. Eppure è quello il primo campo di battaglia su cui si gioca la partita del risarcimento del danno. Ed è proprio qui che si registrano i principali contrasti della giurisprudenza. Il Tribunale di Milano ad esempio e’ molto fiscale su questi aspetti. Il codice civile chiaro sul punto : esso stabilisce infatti che qualsiasi soggetto proprietario o custode di una cosa (quale appunto la strada) è sempre obbligato al risarcimento per i danni da essa prodotti a terzi, a prescindere da una eventuale sua colpa o malafede. Ma non e’ sempre così !!!!! FONDAMENTALE diviene la prova …. Fantastico sarebbe chiamare la polizia locale o l’autorita’ per far si che possano redigere un verbale magari con della documentazione fotogfrafica atta a comprovare il fatto !!!! Quindi, SEMPRE, prima di togliere l’auto dall’avvallamento apertosi sull’asfalto, è opportuno procurarsi, proprio in questa fase, le prove del fatto storico. Una fotografia scattata con il cellulare è certamente la cosa più immediata. Ma poiché, nel giudizio civile, essa viene considerata una “riproduzione meccanica”, facilmente contestabile dalla controparte, è meglio procurarsi una prova certa come il verbale della polizia municipale o stradale, cui bisognerebbe telefonare nell’immediato. Non sempre, però, le autorità sono disponibili ad accorrere; così un testimone (anche il coniuge presente in auto) può garantire quell’appiglio necessario al giudice per darci ragione. Se siete soli in auto, sappiate che le vostre dichiarazioni non potranno essere utilizzate in causa, per cui è sempre opportuno telefonare a un parente o a un amico che venga a vedere la scena, onde poterci essere d’aiuto, qualora dovessimo adire le vie legali. Il momento successivo è la dimostrazione del danno subìto dal mezzo (cosiddetti danni materiali) o, eventualmente, dalla nostra stessa persona (cosiddetti danni fisici). Se, nel primo caso, la fattura del gommista, del carrozziere è più che sufficiente a garantire la prova del danno, per chi invece ha riportato contusioni o altre lesioni fisiche solo il certificato di pronto soccorso può dare quel margine di certezza per poter poi rivendicare il risarcimento. L’INSIDIA o IL TRABOCCHETTO e l’ONERE DELLA PROVA Con le prove così raccolte, il primo passo da compiere è una richiesta di risarcimento inviata con raccomandata a.r. al Comune o rivolgendosi come spesso accade allo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI, bastera’ portare allo studio tutta la documentazione sopra richiamata e sara’ lo studio ad occuparsi di tutto. Purtroppo ( o per fortuna per gli avvocati) la voce del cittadino è ascoltata di meno di quella dei legali. Non tutti i Giudici sono d’accordo circa chi spetti provare la presenza dell’insidia o del trabocchetto? Dunque, sulla responsabilità più o meno rigida dell’amministrazione proprietaria dell’area, nel senso che ogni buca o insidia costituisce sempre una responsabilità dell’ente pubblico, la giurisprudenza è da tempo divisa. A Milano negli ultimi tempi vi e’ una consuetudine di garantire l’ente proprietario della strada andando un po’ contro tendenza a meno che l’avocato non evidenzi e comprovi l’assoluta RESPONSABILITA DEL COMUNE in tal senso. Lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI, esperto in DIRITTO ASSICURATIVO cura le responsabilita’ oggettive degli enti amministrativi circa la manutenzione delle strade.
Lo stato di ebbrezza è, quella condizione di alterazione psicofisica che consegue all'assunzione di sostanze alcoliche e snatura il comportamento dei soggetti che vi si trovino. Esso comporta una percezione distorta della realtà, una diminuzione delle facoltà intellettive e un rallentamento dei riflessi. Ovviamente, per poter essere sanzionati, occorre trovarsi alla GUIDA del veicolo in stato di ebbrezza, mentre alcun illecito è commesso se ci si trovi in tale condizione quale mero TRASPORTATO a bordo di un veicolo. L'accertamento del superamento del tasso alcolemico avviene, generalmente e secondo quanto previsto dalla normativa di legge, attraverso le analisi del sangue o, nell'immediatezza, attraverso un esame strumentale svolto con un apposito apparecchio, denominato etilometro, nel quale il soggetto sottoposto ad accertamento è tenuto a espirare e che è in grado di misurare la quantità di alcol presente nel sangue attraverso la misurazione della quantità di alcol presente nell'aria. L'accertamento mediante etilometro viene ripetuto due volte a distanza di cinque minuti l'una dall'altra. Le sanzioni penali e amministrative in caso di guida in stato di ebbrezza, nel corso degli ultimi anni notevolmente inasprite, variano a seconda del tasso alcolemico accertato. In ogni caso, tuttavia, è prevista una decurtazione di dieci punti dalla patente. Nel dettaglio, in caso di guida con tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, la sanzione è solo amministrativa e consiste nell'ammenda da euro 531 a euro 2.125 e nella sospensione della patente da tre a sei mesi. In caso di guida con tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g/l, la sanzione è sia penale che amministrativa e consiste nell'ammenda da euro 800 a euro 3.200, nell'arresto fino a sei mesi e nella sospensione della patente da sei mesi a un anno. Infine, in caso di guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, la sanzione, sia penale che amministrativa, consiste nell'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, nell'arresto da sei mesi a un anno, nella sospensione della patente da uno a due anni, nel sequestro preventivo del veicolo e nella sua confisca, salvo che il proprietario sia diverso dal conducente, nel qual caso la durata di sospensione della patente è raddoppiata. In caso di recidiva biennale è prevista la revoca della patente. In ogni caso, salvo che non si sia provocato un sinistro stradale, l'arresto può essere sempre sostituito dai lavori socialmente utili, che possono far estinguere il reato, revocare la confisca e dimezzare il periodo di sospensione della patente se svolti positivamente.
Laddove il conducente di un veicolo si opponga all'accertamento rifiutando di sottoporsi ad alcoltest, la legge prevede che egli venga sanzionato allo stesso modo che se si trovasse nello stato più grave di guida in stato di ebbrezza, quindi con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000 e l'arresto da sei mesi a un anno, oltre che con la sospensione della patente da sei mesi a due anni e la confisca del veicolo, se di sua proprietà. Categorie sottoposte a sanzioni più aspre I conducenti di età inferiore ai 21 anni o che abbiano conseguito la patente da meno di tre anni o siano conducenti professionali e stiano svolgendo la propria attività non possono guidare dopo aver assunto sostanze alcoliche, neanche in modica quantità. Per questi soggetti, la guida con tasso alcolemico compreso tra 0 e 0,5 g/l comporta un'ammenda da euro 164 a euro 663 e la decurtazione di cinque punti sulla patente; quella con tasso compreso tra a 0,5 e 0,8 g/l comporta una sanzione aumentata di 1/3 rispetto a quella ordinaria, la guida con tasso compreso tra 0,8 e 1,5 g/l o superiore a 1,5 g/l comporta un aumento delle sanzioni ordinarie da 1/3 alla metà.
Nel caso in cui il conducente in stato di ebbrezza provochi un incidente stradale le pene sono RADDOPPIATE e, salvo che il veicolo appartenga a persona diversa dal conducente, ne è disposto il fermo amministrativo per 180 giorni. Inoltre, se l'incidente è causato da persona con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, la patente di guida gli verrà revocata. La legge prevede infine che se all'incidente stradale consegua la morte di terze persone, lo stato di ebbrezza del conducente costituisce un'aggravante dell'omicidio colposo. Nello STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI si e’ rivolto un Cliente che aveva causato un incidente nei pressi di un albergo di sua proprieta’. Dopo essersi sincerato delle condizioni della persona investita, in attesa della polizia da Lui chiamata, si faceva raggiungere da sua figlia che lavorava presso l’albergo la quale gli portava una mini grappa di quelle contenute nei frigoriferi delle stanze in albergo. Dopo averla assunta, arrivava la polizia che gli faceva il test !!!! Solo dopo numerose testimonianze e prove elaborate nel corso delle indagini, lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI, riusciva a provare l’assoluta estraneita’ dei fatti contestati circa la guida in stato di abbrezza alcolica godendo dei benefici e non delle aggravanti !!! Lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI esperto in diritto assicurativo cura i risarcimenti nell’ambito dei sinistri stradali gravi e mortali.
La nuova legge è recente ed ha inserito nel Codice penale il reato di omicidio stradale. Non desidero tediare il lettore sciolinando articoli e quant’altro ma sono state appesantite notevolmente le pene per chi provoca la morte di una persona sotto effetto di droghe o in stato di ebbrezza grave che varia la pena a seconda del tasso alcolemico o abbia causato l’incidente dopo condotte pericolose . Lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI, essendo specializzato in DIRITTO ASSICURATIVO, cura molteplici casi di omicidio stradale. Nella legge sono anche stabilite le condanne per la FUGA DEL CONDUCENTE il CONCORSO DI COLPA nella CAUSAZIONE DEL’INCIDENTE e la REVOCA DELLA PATENTE.
Una goliardata finita tragedia. E' accaduto a Venezia, in un Liceo artistico, durante la recita natalizia. In occasione della rappresentazione, un alunno (maggiorenne) appicca il fuoco per scherzo alle ali d'angelo indossate dalla compagna per la scena. Nell'intento di spegnere le fiamme interviene una seconda studentessa il cui costume prendere fuoco a sua volta, con conseguenti gravi ustioni sul suo corpo, con esiti deturpanti. Quest'ultima muove causa all'Istituto, chiedendo il risarcimento dei danni subiti. La Cassazione Civile, imputa la responsabilità dell'accaduto alla scuola.
Una sentenza che deve preoccupare tutti i proprietari di immobili affittati in precarie condizioni e con impianti non a norma. La Cassazione ha ritenuto responsabile di omicidio colposo la proprietaria di un appartamento per la morte del suo inquilino rimasto folgorato a causa di un impianto elettrico privo di salvavita.
Non c'è addebito della separazione se la relazione è solo "virtuale". La Cassazione entra di nuovo nelle questioni tra moglie e marito stabilendo che un rapporto, sia pure prolungato, ma che si svolge solo via web non ha i requisiti dell'adulterio. La vicenda riguarda una donna sposata che aveva intrattenuto per più di 2 anni una relazione su internet con un altro uomo (residente in un'altra città) senza avere - nel linguaggio della sentenza - "congressi carnali" (cioè senza sesso). Ma non è questo, per i giudici, l'unico motivo per cui non c'è addebito: una relazione online non è di pubblico dominio e quindi non comporta "offesa alla dignità e all'onore dell'altro coniuge" nei confronti della comunità.
E’ giusta causa di licenziamento non essere all'altezza del ruolo professionale che ci viene è affidato. La Cassazione riconosce pienamente la facoltà del datore di lavoro di giudicare l'adeguatezza del dipendente (ed eventualmente di provare il contrario). Il caso riguarda una psicologa assunta dall'Asl di Trento e licenziata per carenze professionali: per l'azienda non era in grado di relazionarsi col pubblico né con gli altri colleghi, ostacolando il lavoro altrui.
E' violenza privata aggravata per il marito che taglia i capelli alla moglie per gelosia, dopo aver scoperto che lei lo tradiva. I Giudici del Palazzaccio hanno escluso l'ipotesi più lieve della minaccia perché l'umiliazione è inflitta con la forza e si risolve in un'intollerabile compressione della libertà morale.
Scatta la condanna per l'ex marito disoccupato che non lascia la casa alla moglie e versa in modo incostante l'assegno di mantenimento per i figli, anche se la madre è benestante e ha sufficienti mezzi economici per occuparsene. Per la Suprema Corte, infatti "la sufficienza dei mezzi predisposti dalla madre è dato indifferente ai fini della configurabilità del delitto [...], giacché lo stato di bisogno dei figli minori ricorre anche quando alla somministrazione dei mezzi di sussistenza provveda la madre".
La Suprema Corte di Cassazione ha annullato la condanna di omicidio colposo nei confronti di un chirurgo che nell'esecuzione di un intervento di ernia del disco, aveva leso dei vasi sanguigni provocando il decesso del paziente. La decisione dei supremi giudici si fonda sul principio stabilito dall'art. 3 dellalegge Balduzzi n.189/2012, in base al quale non ha più rilevanza penale la condotta medica connotata da colpa lieve collocata «all'interno dell'area segnata da linee guida o da virtuose pratiche mediche, purché esse siano accreditate dalla comunità scientifica».
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per diffamazione inflitta dal tribunale di Messina a un amministratore che aveva affisso nell'atrio un documento in cui indicava i residenti riferendosi alla loro "persistenza del debito" e specificando l'entità della cifra. Tale decisione esprime la messa al bando della 'gogna' per gli inquilini morosi.
Diventa reato l’abbandono del tetto coniugale quando l’altra parte e’ anziana, invalida o comunque non autosufficiente !!!! Infatti si può configurare il reato di cui all'art. 591 c.p. anche quando l'assenza sia durata per un periodo di tempo limitato, se da ciò deriva un pericolo anche solo potenziale per il soggetto non in grado di provvedere a sé stesso, e sottoposto alla cura e alla custodia del coniuge che, allontanandosi, lo lascia solo.
DI CORNA PERISCE …. LECITO IL TRADIMENTO PER RIPICCA !!!!

La separazione va addebitata al marito infedele nonostante la moglie, dopo averlo scoperto, abbia intrattenuto per ripicca una relazione con un altro uomo: è stata l'originaria infedeltà del partner, infatti a determinare la "rottura" del rapporto coniugale, accertata l'esistenza di una relazione adulterina dell'uomo, da molto tempo, che aveva determinato la rottura del rapporto coniugale. La donna aveva cominciato a frequentare un altro Uomo solo ed esclusivamente dopo la scoperta della relazione del marito con un’altra Donna e chiaramente solo dopo l’abbandono del tetto coniugale da parte del marito !!!!!! Chiaro anche il riferimento al nesso di causalita’ tra la separazione e l’infedelta’ del coniuge, motivo sufficiente a far si che l’addebito fosse attribuito in maniera esclusiva al marito !!!
Immagini, filmati e foto di nudo o di atti sessuali ripresi nell’intimita’ di chi prima era una compagna di vita o una fidanzata. La nuova moda è la cosiddetta "vendetta porno o revenge porn “ che coinvolge solitamente gli ex, non solo mariti ma anche fidanzati. Capita quando una storia finisce, quando arriva una separazione o perfino un divorzio, che si accompagna alla vendetta della persona lasciata o tradita. Purtroppo non esistono delle vere e proprie leggi ad hoc ma il reato e’ certo, il risarcimento anche e la reputazione rovinata ??? PURE !!!

Così, involontariamente, può succedere di ritrovarsi in rete protagonisti di foto o video girati con il proprio ex in intimita’. Le conseguenze sono davvero inimmaginabili. Allo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI mi e’ capitato di seguire una ragazza che lasciata dal suo compagno si e’ vista postare un filmino “privato” sul web!!!! Situazione rimediata, risarcimento ottenuto, condanna esemplare … reputazione purtroppo compromessa!!!
LO DECIDE LUI !!!!!!

Importante decisone del tribunale di Trieste che, contravvenendo alla legislazione che indica di sentire il bambino SOLO QUANDO HA 12 ANNI, decide di sentire il minore a SOLI 6 anni per comprendere quali siano le sue attitudini e preferenze per la scelta del paese in cui vorrebbe vivere essendo la mamma cittadina straniera ed il papa’ Italiano.
Con la parola STALKING si è soliti qualificare COMPORTAMENTI REITERATI di tipo persecutorio, realizzati dal soggetto persecutore nei confronti della sua vittima: si tratta di un insieme di condotte vessatorie, sotto forma di minaccia, molestia, atti lesivi continuati e tali da indurre nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore, tale da condizionare il normale svolgimento della vita quotidiana della vittima, ingenerando nella stessa un continuo stato di ansia e paura. Nella maggior parte dei casi i COMPORTAMENTI ASSILLANTI provengono da uomini, di solito partner o EX PARTNER della vittima, ma il PERSECUTORE potrebbe essere anche un collaboratore, un amico, un conoscente, un VICINO DI CASA

Il REATO si realizza attraverso la combinazione di più AZIONI MOLESTE: potrebbe, infatti, realizzarsi tramite il sorvegliare, l'inseguire, l'aspettare, il raccogliere informazioni sulla vittima, il seguire i suoi movimenti, ed ancora, attraverso le intrusioni, gli appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro, i pedinamenti e i tentativi di comunicazione e di contatto di vario tipo, IL FRUGARE NELLA SPAZZATURA PER IMPOSSESSARSI DI BIANCHERIA DELLA VITTIMA. Costituisce stalking anche la diffusione di dichiarazioni diffamatorie ed oltraggiose a carico della vittima, ed, ancora, la minaccia di violenza, non solo nei suoi confronti, ma anche rispetto ai suoi familiari, ad altre persone vicine o CONTRO ANIMALI che le siano cari.

Si tenga presente che LA CONDOTTA DELLO STALKER può ritenersi PENALMENTE RILEVANTE a condizione che essa sia reiterata nel tempo.

L'art. 612 bis c.p., al primo comma, punisce la condotta di chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un FONDATO TIMORE per L’INCOLUMITA propria o di un PERSONA VICINA ALLA VITTIMA ovvero da costringere lo stesso ad ALTERARE LE PROPRIE ABITUDINI DI VITA con la reclusione da 6 mesi a 4 anni, salvo che il fatto non costituisca più grave reato.

Ai sensi del secondo comma, inoltre, la pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.

In genere la procedibilità è a querela della persona offesa, con termine per la sua proposizione di 6 mesi (anziché di tre mesi, come per quasi tutti gli altri reati).

Il reato è altresì procedibile d’ufficio quando il soggetto sia gia stato . Secondo questa recente normativa, infatti, fino a quando non viene proposta querela per il reato di stalking, la persona offesa ha facoltà di esporre i fatti all’autorità di pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di “ammonimento” nei confronti dell’autore della condotta. Pratica altamente consigliata dal mio STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI in quanto viene immediatamente trasmessa, senza ritardo, al questore, il quale assunte ove necessario le informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, nel caso in cui ritenga l’istanza fondata, CONVOCA E AMM0ONISCE VERBALMENTE il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento. La maggior parte delle volte che mi e’ capitato lo Stalker, magari con famiglia o con una vita sociale per evitare di essere additato o incriminato, cessa . Dopo tale ammonimento, una eventuale ulteriore condotta persecutoria renderà il reato, come testé evidenziato, procedibile d'ufficio.

E’ di recentissima pubblicazione la sentenza di stalking dell’ex marito che ha regalato un mazzo di cinquanta rose rosse ma, non essendo i fiori graditi, è stato condannato a dodici mesi di reclusione !!!!!!!!
Il c.d. DANNO NON PATRIMONIALE va riconosciuto anche a chi subisce un danno all'interno di un centro estetico. Il Cliente che si e’ rivolto allo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI ha ottenuto un risarcimento per aver subito un’ ustione dopo una lampada abbronzante in un centro estetico. Infatti l'estetista che non viglia o svolge bene il proprio lavoro è condannabile per l’uso, la manutenzione o il non corretto funzionamento delle macchine. Il risarcimento? Varia a seconda del disagio e della menomazione. RESPONSABILITA’ MEDICA.

Essendo specializzato in MAL PRACTICE MEDICA, molte persone si rivolgono allo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI per verificare la CONDOTTA NEGLIGENTE, IMPRUDENTE o di semplice IMPERIZIA del sanitario per verificare se si concretizza il diritto ad essere ADEGUATAMENTE RISARCITO.

I danni risarcibili in questa ipotesi, non patrimoniali, sono in genere di due tipi: il danno biologico e quello morale.

Il primo rappresenta una qualsiasi menomazione dell'integrità psico-fisica del soggetto cioe’ tutte le possibili sofferenze ricollegate alla lesione della salute.

Il danno morale, invece, si configura come forme di dolore e di patimento del paziente; è in sostanza un turbamento dell'animo, una sofferenza intima che prescinde da eventuali degenerazioni patologiche.

Poi vi e’ il DANNO PATRIMONIALE si pensi al caso di un mio cliente chitarrista di una famosa band al quale e’ stato erroneamente reciso un tendine della mano in un ‘operazione !!!!

Importante e fondamentale al fine di tutelare il CLIENTE e’ basarsi su una relazione MEDICO – LEGALE di professionisti competenti i quali stileranno una perizia atta a comprendere la responsabilita’ e daranno una valutazione medico – legale al danno patito. Diffidare certamente da coloro che propongono di adire immediatamente al tribunale prima di avere una base fondamentale su cui partire. Lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI cura gli interessi del Cliente contro le strutture ospedaliere o i medici per MAL PRACTICE MEDICA.
La sentenza a sezioni Unite ha definitivamente negato l'applicabilità dell'art. 82 dpr 309/90 al commercio di semi di cannabis. Ovvero, le Sezioni Unite penali hanno affermato che "la mera offerta in vendita di semi di pianta dalla quale siano ricavabili sostanze stupefacenti non è penalmente rilevante, configurandosi come atto preparatorio non punibile perché non idoneo in modo inequivoco alla consumazione di un determinato reato, non potendosi dedurne l'effettiva destinazione dei semi".
Il reato di maltrattamento di animali è qualcosa che interessa tutti in quanto se un animale subisce qualche forma di maltrattamento non sarà certo il cane o il gatto a poter denunciare il fatto ma è colui che assiste al maltrattamento che deve agire in difesa dell’animale. Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale”. Sono considerati inoltre MALTRATTAMENTI DI ANIMALI altra situazione che costringa un animale a vivere in condizioni inaccettabili. Solo per fare qualche esempio, si deve considerare maltrattamento far vivere un animale in spazi ristretti o senza un riparo oppure ancora se non lo si nutre in maniera adeguata. STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI scende in prima linea per le problematiche relative ai nostri amici pelosini.
Dopo i molteplici casi di molestie e persecuzioni tramite internet e i social network , sono sempre più frequenti i casi di CYBERBULLISMO, atti cioè di bullismo e MOLESTIE compiute, tra gli adolescenti, attraverso le nuove tecnologie come mail, sms, chat e, soprattutto, social network. Se si ricevono messaggi sgraditi e ci si trova di fronte a casi in cui la semplice opzione di cancellare l’amico non basta, consiglio sempre di fare uno SCREEN SHOT a copia del messaggio o dei messaggi incriminati in quanto di seguito e’ fondamentale, ad esempio se il computer o il cellulare su cui si sono ricevuti i messaggi si danneggiano o lo STALKER cancella i messaggi o si cancella definitivamente dal social network o addirittura lo esegue sotto un altro nome !!! Se i messaggi o le conversazioni vengono cancellate, volutamente o non, comunque, non c’è da preoccuparsi dal momento che, nelle mani delle forze dell’ordine, anche ciò che si credeva cancellato o perso per sempre può essere, in tutto o in parte, recuperato. Ricordo che esiste una polizia non solo la POLIZIA POSTALE adepta proprio a queste configurazioni di reati ma e’ sempre meglio tutelaresi come dico sempre a tutti i clienti che si rivolgono allo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI. Il passaggio successivo è proprio quello di rivolgersi tramite un Avvocato ma anche da soli alle autorità competenti e sporgere una querela.
Avendo la ex moglie intrattenuto una relazione stabile con un altro uomo fa venir meno il paramero dell' adeguatezza dei mezzi rispetto al tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale da uno dei coniugi. Questo comporta, pertanto, la cessazione del diritto dell'assegno a carico dell'altro coniuge !!
Lecito risolvere il contratto o farsi rimborsare parte del prezzo !!!! Condannabile quindi il concessionario sia in sede civile che in sede penale...
Attenti la Cassazione equipara l’offesa su FACEBOOK alla DIFFAMAZIONE AGGRAVATA a mezzo stampa. Rischio carcere !!!! Offendere una persona scrivendo un “post” sulla sua bacheca di Facebook comporta il reato di diffamazione aggravata, esattamente come se l’offesa venisse portata dalle colonne di un giornale. Il fondamento dell’aggravante è “nella potenzialità, nella idoneità e nella capacità del mezzo utilizzato per la consumazione del reato a coinvolgere e raggiungere una pluralità di persone (…) con ciò cagionando un maggiore e più diffuso danno alla persona offesa”. E se lo “strumento principe della fattispecie in esame” (diffamazione) è la stampa quotidiana e periodica, è anche vero che la norma prevede “qualsiasi altro mezzo di pubblicità” per poter applicare l’aggravante che porta la pena fino a 3 anni di carcere. Il meccanismo delle amicizie “a catena” di Facebook, in sostanza, “ha potenzialmente la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone e, pertanto, di amplificare l’offesa in ambiti sociali allargati e concentrici”. Lo STUDIO LEGALE ZOIA & ASSOCIATI e’ in prima linea per combattere questo comportamento che molto spesso vede vittime minori inconsapevoli.
Risarcimento da MORSO DEL CANE : per ottenere il risarcimento per il morso di un cane è necessario dimostrare di aver subìto dei danni, dare la prova di una mal custodia o della colpa del propeiatrio nella gestione dell’animale.
NON HO LA PATENTE E HO FATTO UN INCIDENTE : non tutti sanno che anche se non hai la patente ma hai subito un incidente, hai diritto al risarcimento.
SONO TRASPORTATO SU MOTOVEICOLO O AUTO E IL MIO AMICO E’ USCITO DI STRADA DA SOLO : anche in questo caso hai dirirtto al risarcimento di tutti idanni fisici, morali, ec…
L’AUTO CHE MI HA TRAVOLTO NON AVEVA L’ASSICURAZIONE : rivolgiti al mio studio senza indugio ci pensero io a richiedere il risarcimento al Fondo Garanzie Vittime della Strada per ottenere la massimizzazione del danno.
LA MIA AUTO NON AVEVA L’ASSICURAZIONE E MI HANNO TAMPONATO : hai diritto ad un risarcimento ed io e i miei studi ti aiuteremo ad ottenerlo massimizzandolo voce per voce.
SONO CADUTO IN UN BUCA DEL MANTO STRADALE : anche in questo caso dopo un’accurata analisi potremmo richiedere un risarcimento all’ente o alla societa’ che deve manutenere la strada in cui sei incappato.
HO FATTO UN’OPERAZIONE E NON RIESCO PIU’ A MUOVERE IL BRACCIO …. DOTTORE NON MANGIA DOTTORE ….piu’ volte ho sentito dire questa frase … i dottori sono esseri umani possono sbagliare io sono qui per rilevare lo sbaglio, provarlo e massimizzare il tuo risarcimento
DIRITTO DI FAMIGLIA UNA VOLTA PER TUTTE : Con la sentenza di separazione il vincolo matrimoniale continua a esistere e si continua pertanto a parlare di coniugi essendo gli effetti del matrimonio soltanto sospesi. Diversamente, gli effetti del matrimonio cessano di esistere e quindi viene meno lo status di coniuge al momento della pronuncia della sentenza di divorzio. Diverse sono anche le conseguenze tra i due istituti con riferimento a mantenimento, eredità, TFR e pensione.
Vediamo di capirci di più!
MANTENIMENTO: - separazione: il dovere di assistenza materiale tra coniugi permane e pertanto il coniuge che non ha adeguati redditi potrà beneficiare di un assegno di mantenimento. Anche in caso di addebito della separazione, resterà comunque l'obbligo per il coniuge con redditi più elevati di versare al coniuge che si trova in stato di bisogno gli alimenti ovvero quella somma ritenuta necessaria per soddisfare le esigenze primarie della vita quotidiana. - divorzio: l'assegno divorzile può essere mensile oppure versato una tantum. Non è dovuto qualora il coniuge debole abbia comunque piena capacità lavorativa in quanto in sede di divorzio viene meno il criterio del tenore di vita in costanza di matrimonio. Non dovrà più essere versato poi se il coniuge si sposa nuovamente o comunque se convive con un'altra persona in maniera stabile e duratura.
EREDITA’ DEL CONIUGE: - separazione: il matrimonio non è venuto meno e pertanto al coniuge separato spettano pieni diritti successori. In caso di separazione con addebito, al coniuge superstite spetterà un assegno vitalizio ma solo qualora in vita gli fosse stato riconosciuto il diritto agli alimenti - divorzio: Il coniuge superstite avrà diritto ad un assegno periodico solo nel caso in cui versi in uno stato di bisogno e con la sentenza di divorzio era stato riconosciuto il suo diritto a percepire un assegno divorzile.
TFR DEL CONIUGE : - separazione: il coniuge separato non ha alcun diritto sulla somma percepita dall'altro coniuge - divorzio: il coniuge divorziato che non si sia risposato e beneficiario di un assegno divorzile avrà diritto a percepire una parte di quanto riscosso dall'ex coniuge. Tale somma è individuata nel 40% dell'indennità totale rapportata agli anni in cui matrimonio e attività lavorativa coincidevano.
PENSIONE DI REVERSIBILITA’ : - separazione: spetta sempre al coniuge separato - divorzio: il coniuge divorziato avrà diritto a percepirla solo qualora non si sia risposato e l'altro coniuge fosse un lavoratore in regola prima che venisse pronunciato il divorzio. Nel caso in cui a risposarsi fosse stato il coniuge deceduto, la pensione di reversibilità spetterà pro - quota sia al nuovo coniuge sia all'ex coniuge.
SHOPPING COMPULSIVO !!! AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO Il Tribunale, ha stabilito nei confronti della persona affetta da tal disordine comportamentale, un’amministrazione di sostegno, non giustificandone l’irrefrenabile propensione al consumo di denaro e all’acquisto di beni voluttuari Alla luce di ciò, il Giudice, anche a seguito della richiesta della madre, ha ritenuto necessaria la nomina di un amministratore di sostegno utile a far recuperare alla donne, un sano rapporto con il denaro.
SESSO SCADENTE ?? IO ME NE VADO DA CASA . La mancanza di un’intesa sessuale rappresenta una “giusta causa” per abbandonare il tetto coniugale questa sentenza della Cassazione, ha determinato che la mancanza di un’intesa sessuale rappresenta una “giusta causa” per abbandonare il tetto coniugale; indi per cui chi lascia il coniuge, non vivendo con lui un rapporto “sereno e appagante”, non rischia di vedersi addebitata dal giudice la colpa della separazione.